Il Pianoforte nella Musica Elettronica
Harvey/Austin/Berhman/Scillato/Zimbone/Messina
Renato Messina
Sonata I (2014)
per Pianoforte e live electronics
Gabriele Agosta, Pianoforte / Renato Messina, live electronics
David Berhman
Wave Train (1966)
per risonanze di Pianoforte e feedback
Simone Liotta, Pianoforte / Giuseppe Parisi, live electronics
Giuseppe Scillato
Synchresis (2014)
per Pianoforte, live electronics e grafica sintetica
Agata Francipelli, performer / Giuseppe Scillato, live electronics
Larry Austin
Accidents (1967)
per Pianoforte ed elettronica
Simone Liotta, Pianoforte e live electronics
Jonathan Harvey
Tombeau de Messian (1994)
per Pianoforte e tape
Graziella Concas, Pianoforte
Renato Messina
Piano Treatment (2006)
per Pianoforte e live electronics
Gabriele Agosta, Pianoforte / Renato Messina, live electronics
Daniele Zimbone
Seems (2014)
per Pianoforte e Multimedia Live electronics
Salvo Arnò, Pianoforte / Daniele Zimbone, Live electronics
Si ringraziano Roberto Carnevale per la direzione artistica e la pianista Graziella Concas per l’esecuzione di Tombeau de Messiaen di Jonathan Harvey.
Realizzazione tecnica e esecuzioni a cura di Gabriele Agosta, Salvo Arnò, Simone Liotta (pf), Daniele Zimbone, Giuseppe Scillato, Giuseppe Parisi, Renato Messina (live elecronics), Agata Francipelli (video performer).
Monastero dei Benedettini di San Nicolò, Piazza Dante 32, Catania
Venerdi 21 Febbraio 2014, ore 21.00
L’evoluzione storica della computer music, in un percorso parallelo a quello generale di espansione della materia sonora nel linguaggio musicale contemporaneo, ha spesso visto nel Pianoforte lo strumento ideale per la codifica di nuove prassi esecutive e di scrittura. Diversificate, multidisciplinari e strettamente connesse al live electronics e ai procedimenti di sintesi in tempo reale. Il programma ne esemplifica alcuni momenti fondamentali.
Dallo sperimentalismo americano di matrice cagiana, ben riconoscibile nei due classici Accidents e Wave Train di Larry Austin e David Berhman, caratterizzato dall’originalità dei modelli formali e dall’uso di elementi non strutturati della tavolozza timbrica dello strumento, alla raffinata ricerca armonica dello Spettralismo, con la sovrapposizione delle serie armoniche temperate e naturali del Tombeau de Messian di Jonathan Harvey. Fino alle più recenti applicazioni multimediali di elaborazione audiovisiva e di composizione assistita, basate su modelli generativi di grafica sintetica.
In simbiosi con l’elettronica, attraverso le molteplici tecniche di preparazione, la ridistribuzione spaziale delle sorgenti, la segmentazione e la riarticolazione di ogni parametro acustico, il Pianoforte, in un processo di superamento della propria originaria natura temperata, scrive un esteso capitolo del Solfege de L’Objet Sonore dell’espressione musicale d’oggi
Renato Messina
Sonata I (2014)
La parte elettronica della composizione si basa su una sequenza di elementi predefiniti indicizzati dalla performance del pianista, in rapporto ad un fattore di densità estratto dall’analisi statistica dei parametri acustici. Alcuni procedimenti specifici proiettano il Pianoforte in una dimensione aumentata, attraverso l’applicazione di effetti di vibrato, tremolo e portamento che ampliano la gamma delle possibilità tecniche dello strumento nella realizzazione di trilli, arpeggi, e scale non temperati. La forma si ispira alla teatralizzazione di processi di aggregazione e di disgregazione di sonorità e strutture distanti. Una drammaturgia di confronto, recitata tra la parte acustica e quella elettronica dell’organico, nella ricerca di una comunicazione tra materiali, durate e strutture reciproche, soggette a campi di forze e tensioni comuni.
Composizione dedicata a Roberto Carnevale.
David Behrman
Wave Train
Per risonanze di Pianoforte e feedback, Wave Train è stato composto nel 1966 e registrato in concerto presso la Baird Hall, Buffalo, il 22 Febbraio del 1968. Composto nello stesso anno di costituzione della Unione Sonic Arts, esprime la radicalità dello spirito di quegli anni. Come Wolfman di Robert Ashley e I Am Sitting in a Room di Alvin Lucier, impiega tecniche codificate ex novo rielaborando da zero la natura del suono e i suoi processi compositivi.
Per l’esecuzione del brano sono previsti organici differenti, da due a 5 esecutori. La strumentazione di base varia in relazione all’organico adottato e prevede l’uso di uno o due pianoforti a coda, di microfoni e altoparlanti, di un amplificatore, di una piastra di registrazione monofonica, di un modulatore ad anello e di un oscillatore a onda quadra con un range sub-audio di 2-20Hz. Il titolo si riferisce ad una successione di cicli d’onda paralleli, distanziati a intervalli regolari. Il sistema si attiva quando i microfoni vengono posizionati sulle corde del Pianoforte e il guadagno dell’amplificatore viene regolato fino ad attivare un feedback acustico con gli altoparlanti posti in prossimità del Pianoforte. L’anello di retroazione proveniente dal feedback del diffusore mette in vibrazione le corde, il cui suono viene a sua volta amplificato e ricondotto nei diffusori per avviare i successivi cicli di feedback.
Giuseppe Scillato
Synchresis
Synchresis plasma la propria materia sintetizzando suono e video in un processo comune di reciproca interazione. Synchresis è un acronimo formato dall’insieme di due parole, sincronismo e sintesi. I musicisti attraverso un unico pensiero formale, fisico e psichico, trasformano i propri gesti e il proprio pensiero in suono e immagini.
Larry Austin
Accidents
Accidents, per Pianoforte preparato elettronicamente, modulatore ad anello, specchi, azioni, luce nera e proiezioni, è una composizione a forma aperta generata da una serie di eventi accidentali piuttosto che deliberati. I tasti del Pianoforte devono essere azionati dal pianista in modo tale da non percuotere le corde. Gli eventi sonori si verificano, quindi, solo quando un martelletto colpisce per errore una corda, in rapporto alla velocità e alla pressione applicata al tasto e al livello di preparazione della corda colpita. La partitura contiene una serie di sequenze gestuali da eseguire. Quando si verifica un errore, l’esecutore interrompe la sequenza corrente e procede a quella successiva. A conclusione ripete le parti in cui sono stati commessi errori. Il pezzo termina quando l’esecutore completa con successo ogni gesto specificato in partitura. Il pezzo deve essere eseguito il più velocemente possibile, rendendo così gli errori molto probabili. La preparazione dello strumento prevede l’uso di oggetti metallici posizionati in modo irregolare sulle corde; l’uso di almeno 16 microfoni a contatto, un modulatore ad anello e la disposizione di un numero elevato di altoparlanti distribuiti nello spazio esecutivo. La prima esecuzione di Accidents è stata realizzata da Frederic Rzewski a Roma, nel 1967, all’interno di MusicaEletronica Viva, la seconda da David Tudor nello stesso anno a Davis, California, nell’ambito del primo festival di musica per live electronics.
Jonathan Harvey
Tombeau de Messiaen
“Questo lavoro è un modesto omaggio scritto in commemorazione di una grande presenza musicale e spirituale. Messiaen è stato un protospettralista, affascinato dai colori della serie armonica e dal gioco prismatico di luce delle sue distorsioni. La parte preregistrata del nastro è composta da suoni di Pianoforte accordati su 12 serie armoniche naturali, una per ogni differente altezza cromatica. Il pianoforte dal vivo, temperato, si fonde con queste serie e le distorce, ma mai in modo completo. Tombeau de Messiaen è stato scritto per Philip Mead (che lo ha commissionato con il supporto della Eastern Arts) ed è dedicato a lui e Jake Harvey Tavener, nato dieci ore prima del completamento del lavoro”. Dalle note in partitura.
Renato Messina
Piano Treatment
Piano Treament nasce come trascrizione di una performance improvvisata. Lo scopo della sua struttura informale è l’esplorazione delle possibilità espressive di reazione del computer alla gestualità esecutiva umana, in un dominio puramente acustico, privo di relazioni sintattiche predefinite. Una gamma di gesti percussivi prodotti dall’esecutore all’interno della cassa armonica dello strumento, stimola la risposta solo parzialmente predicibile dell’elettronica, controllata da procedimenti di inseguimento di ampiezza e frequenza. Il live electronics, integra due componenti principali, la prima di analisi della performance, la seconda di generazione di microeventi relazionati ai dati estratti dall’analisi. I suoni elettronici sono generati usando procedimenti di sintesi granulare connessi a modelli fisici derivati dall’algoritmo di Karplus–Strong. Un’ampia parte del live electronics è dedicata all’implementazione di strumeni di riverbero e spazializzazione.
Daniele Zimbone
Seems
Il brano vuole evocare sensazioni nel suo interlocutore, il pubblico, chiedendo al Pianoforte di pronunciare sillabe che si compongono in parole dal significato universale, libere da un significato precostituito, proponendo grappoli sonori e offrendo un tempo per far decantare ciascun suggerimento dato da ogni cellula del brano.
Il discorso musicale viene rielaborato scomponendo il materiale audio, ripreso dai microfoni, nelle sue parti elementari e ricomponendolo tramite sintesi generativa. Le variazioni dettate dal ritmo e dalle componenti frequenziali della sorgente innescano i modelli di intervento dell’elaborazione elettronica del suono correlati con la sintesi generativa (su modelli vegetativi) delle immagini proiettate.
L’autore utilizza l’elaborazione elettronica del suono per articolare di volta in volta in maniera diversa il discorso musicale, consapevole del fatto che viene messo in discussione il significato stesso dell’opera se questa viene letta da voci diverse. Per scoprire che ciò che appare può essere altro da ciò che sembra.. .